Taranto
Città assediata dalla speculazione territoriale da parte della grande industria.
Città assediata dalla speculazione territoriale da parte della grande industria.
In questa città lo sfruttamento del territorio per scopi imprenditoriali, attraverso anche i finanziamenti statali senza controllo per realtà societarie a breve termine, sono la rovina di più generazioni di tarantini.
Secondo gli ambientalisti, la grande industria (Ilva, Agip, Cementir...) fa salire Taranto ai primi posti in Eruopa come città tra le più inquinate e con il maggior numero di tumori presenti.
Città che, oltre ad essere soffocata dall'inquinamento, è anche protagonista, come molte città del sud, nel settore florido della disoccupazione giovanile.
Delinquenza e microcriminalità sono, naturalmete, presenti anche qui.
Insomma, questa città non si fa mancare proprio nulla, compresa l'incapacità dei nostri politici nel reagire e far rispettare maggiormente il territorio tarantino.
Altro nostro " flagello" è la Marina, proprietaria di gran parte del territorio: si guardi il vecchio arsenale, l'arsenale nuovo ed altri terreni occupati, in alcuni casi non più utilizzati da diverso tempo. La Marina ha così scippato a Taranto buona parte della costa cittadina...
A Taranto esiste l'iperporto commerciale, ma manca un aereoporto! Un areoporto che invece è presente a Grottaglie, cittadina bella e ricca di artigianato (le ceramiche di Grottaglie) della provincia, ma mai decollato per contrasti negativi sia di natura concorrenziale sia politica (vedi areoporto di Bari e Brindisi...).
Su tutte le varie scelte commerciali, di investimento sul territorio e imprenditoriale, Bari, Brindisi e Lecce fanno da "padroni", lasciando Taranto come fanalino di coda.
Ma, come avevamo già accennato, questo è anche grazie all'incapacità della nostra classe politica.
Ma, come avevamo già accennato, questo è anche grazie all'incapacità della nostra classe politica.
Ha un bellissimo lungomare, tra i più belli d'Italia, una favolosa villa comunale (Villa Peripato), il Castello Aragonese, ricco di stroia, fiancheggiato dal canale navigabile sovrastato dal Ponte Girevole, unico al mondo per la sua caratteristica. Canale che divide la città nuova con la romantica città vecchia, isolotto collegato alla terra ferma solo da due ponti, il Ponte Girevole da un lato e il Ponte di Pietra dall'altro.
Città Vecchia con i sui colorati pescherecci, ormeggiati sulla costa del mar piccolo. Sulla costa opposta, quella che affaccia sul mar grande, un tramonto unico che, a seconda delle stagioni, toglie il fiato a guardarlo...
Taranto città ricca di locali, pizzerie e ristoranti dalla cucina tipica locale, a base di pesce fresco, latticini e verdure ottime da gustare.
Sempre a Taranto, venivano coltivate le famose "cozze tarantine", cozze che ci invidiavano in tutta Europa. Cozze di elevata qualità e sapore, che venivano coltivate nel mar piccolo grazie alla presenza di diverse sorgenti di acqua dolce che creavano l'equilibrio ideale nella fauna marina. Ma anche questo è andato perduto grazie all'inquinamento dello stesso mar piccolo, per la presenza di un'alto tasso di diossina. Ora si pensa di spostare la coltivazione delle cozze nel mar grande.....
Eppure, con spirito di responsabilità da parte di tutti, in comune accordo tra cittadini, politici e industriali, Taranto potrebbe essere una città più vivibile e accogliente....
Basterebbe che la grande industria (Ilva, Cementir...) investisse, una volta per tutte, sia su sistemi per abbattere l'inquinamento, prodotto dai loro impianti, e sia sulla bonifica stessa del territorio.
L'Agip dovrebbe fare la stessa cosa e, vista la sua forte presenza sul territorio, dare anche la possibilità, con un accordo politico locale, di creare convenzioni con il comune e i cittadini per una riduzione dei costi del carburante.
La Marina Nazionale, storicamente presente su buona parte del territorio tarantino, potrebbe, come forma di ringraziamento per l'ospitalità che gli stessi tarantini hanno sempre avuto nei suoi confronti, contribuire nel rendere la città più ordinata e presentabile, dando anche più respiro al territorio cedendo parte delle sue proprietà non più utilizzate.....
E' chiaro che i politici locali e l'amministrazione comunale non devono stare a guardare e aspettare che qualcosa accada. Tali fugure pubbliche dovrebbero rappresentano l'espressione e la volontà dei cittadini, perchè è proprio grazie ad essi che ricoprono il proprio ruolo. Se vi è capacità, i ns. politici non devono più pensare a salvare la propria poltrona e gli interessi di pochi, ma devono lottare e spingere i massimi livelli verso un percorso costruttivo e di cambiamento per una città migliore, più sana, pulita e con presupposti per una crescita occupazionale.
Diciamo basta agli accordi con l'industria che sa solo minacciare l'icenziamenti! Deve essere l'industria a preoccuparsi, perchè se non rispetta il territorio e i suoi cittadini deve andarsene a inquinare da qualche altra parte....
Ci vuole sola voglia e coraggio per un cambiamento necessario per il bene di tutti i tarantini.
Se la grande industria vuole restare a Taranto si deve adeguare ai tarantini e non i tarantini alla grande industria con tutti i suoi veleni. Altrimenti, i tarantini, accompagnati da una classe politica adeguata, con l'appoggio dello Stato volenteroso e il supporto di tutti, può vivere benissimo anche senza la grande industria.
Taranto è città stupenda, sole e mare meraviglioso, territorialmente strategica per l'import ed export, litorale favoloso con lunghissime spiagge dalla sabbia fine e bianca, mai sfruttata da nessuno dal punto di vista imprenditoriale. Provincia da Amare! A livello turistico e architettonico, infatti, ha poco da inviadiare ad altre località più blasonate...
Altro settore oggi meno sfruttato e in parte abbandonato rispetto al passato, per colpa della corsa verso il posto "sicuro" nell'industria, è l'agricoltura. Terra dalle grandi possibilità imprenditoriali per un'agricoltura con prodotti diversificati e di qualità, validi non solo per l'uso locale, ma soprattutto per l'esportazione.
Taranto potrebbe vivere tranquillamente (con le persone e le idee giuste) solo di turismo, agricolutra, artigianato e piccola industria a basso inquinamento.
Amiamo di più il nostro territorio e le nostre origini e facciamo in modo che gli altri ne abbiano più rispetto.
Il Video che segue è preparato gal Gruppo Media Video ARS per la valorizzazione e la promozione del territorio Jonico. Grazie di cuore!
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